the substitutes
The Who
sabato 15 giugno
ore 22:30
Autunno 2000, Reggio Emilia, sala prove comunale Studio Seltz.
La “storia” dei The Substitutes comincia lì. In una grigia sala prove comunale a ridosso della via Emilia, intasata di traffico e nebbia. Niente di piú distante dalla Swinging London dei primi anni ’60.
La “storia” comincia da una discussione, dall’ascolto dell’ennesimo cd dell’ennesima ultima novità musicale che si rivela per quello che è fin dalle prime note: l’ennesima rivisitazione del suono sporco, ruvido, animalesco, inimitabile e vibrante delle band a cavallo tra i sessanta e i settanta. Protagonisti della storia sono Giampaolo e Luigi che, simultaneamente, pronunciano la stessa frase: “È ora di realizzare quel vecchio progetto”.
Il vecchio progetto, naturalmente, è un tributo agli Who. Per due thirty something come loro, saliti sul palco per la prima volta quando gli anni ’80 erano ancora giovani, un tributo agli Who è un sogno, una sfida, ma anche un risultato inarrivabile. Un confronto con i maestri, con quel suono ascoltato, assorbito fin dagli anni della prima adolescenza. Una sfida, si diceva, che ha trenta e piú anni, 15 dei quali passati sullo strumento, adesso poteva essere raccolta: suonare i pezzi di Pete, Roger, John e Keith .
La gestazione dei The Substitutes è stata lunga e travagliata. Dal nucleo iniziale di Giampaolo (voce e chitarra) e Luigi (basso e voce) si è arrivati a The Substitutes mark 1, con il reclutamento di Tomaso Prodi (chitarra e voce), Paolo Bardelli (tastiere e voce) e Paolo “Pillola” Orlandini (batteria). Varie vicissitudini, inclusi matrimoni, separazioni e paternità, hanno portato alla sostituzione, nei mesi, dei tre in questione. Così, ad inizio 2001, si arrivava a The Substitutes mark 2, con i due “fondatori” affiancati da Gabriele Longoni (chitarra e voce), Silvia Degani (tastiere) e Paolo Ovi (batteria). Longoni e Ovi avevano raggiunto una certa fama nel circuito mod dei primi anni ’80 con il gruppo The Coys, che aveva fatto ballare faces e tickets in tantissimi raduni in tutta Italia.
Con questa formazione The Substitutes hanno iniziato l’esperienza live nel 2001 e 2002, arrivando, il 15 settembre 2002, ad essere chiamati quali headliners al My Generation Day, mega raduno celebrativo dei quarant’anni dei The Who organizzato a Castelnovo Rangone, in provincia di Modena.
Con la fine del 2002, Gabriele Longoni, raggiunti i vent’anni di carriera musicale, ha deciso di ritirarsi a vita privata, lasciando il posto a Matteo Bonacini.
Il 2003 ha visto la band chiudersi in sala prove per molti mesi, a limare e rinnovare il repertorio, per poi tornare sui palchi in estate ed autunno.
L’8 dicembre 2003 The Substitutes hanno registrato un demo con 8 tracce al Musik Station di Correggio (Reggio Emilia), mixato qualche giorno dopo al Dude Music Studio, sempre a Correggio. I prossimi capitoli, per fortuna, sono ancora tutti da scrivere.
LONG LIVE ROCK!
The Who
La loro musica continua tutt’oggi a influenzare molte band. Innovativi, scapestrati, impareggiabili… insomma, gli Who sono leggendari.
Salirono sul palco di Woodstock in piena notte e diedero il via a un’esibizione in puro stile Who. Quando Pete Townshend venne interrotto dall’attivista Abbie Hoffman, il chitarrista reagì rispedendolo giù dal palco a colpi di chitarra.
Non pago, terminò con classe, distruggendo la propria chitarra e gettandone i resti fra il pubblico.
Almeno Keith Moon non fece esplodere niente!